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“Di Nuvole e Lontananza”, recensione di F.Corselli

Buonasera, amici di WordPress! Stamattina una bella sorpresa mi ha dato il buongiorno: la prima recensione “ufficiale” della mia silloge Di Nuvole e Lontananza (ed Culturaglobale), scritta dal Poeta Fabrizio Corselli per Babette Brown. Di seguito un estratto, e click qui per il link con la recensione completa. Quella di Sain è una poesia tattile, che procede […]

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Sul comodino a sinistra

Un pezzo di cuore ho lasciato sul comodino a sinistra – l’unico, coperto di giorni. L’ho cercato al mattino – avevo in tasca le mani fredde del vento, ha riso la notte trovandomi china ai suoi angoli. Ho chiesto a uno spigolo d’alba di farsi Sole, mi ha dato variabili e mappature celesti, direzioni alla […]

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Le mani del giorno

Ho ammaestrato il tempo – sposo nudo, egli mi ha teso le mani del giorno e i passi sciolti oggi dondolano tralci di vite. [GRS]

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[Gin&Tonic] stream of consciusness

Mille volte sono morta – nel vetro di un autunno chiaro di luci colorato di jazz e sapor di cannella, quando il sole sperso dava ombra ai salici e le tue mani ricordavano il verde, ed io sono morta al tuo andare e al ronzio dell’alba, al sangue smesso al curvarsi del tempo e al […]

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Saliscendi

È un corpo a corpo di lontananze estese fra un mare e un altro – un addio di porcellana, talea di due che vengono e vanno scalza sono salita – non lampeggiano le fermate in questo tram a sedili svuotati. [GRS]

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Poiane

Restano ferme a sapere del bianco il muoversi lento, di vigne e di cielo la sposa e gli altari – tra le ali sospese è la dimensione del tempo. [GRS]

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Epigrafe di due

Siamo per essere due nell’ora che viene la sera. [GRS]

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Passi

E i passi che abbiamo contato quando il silenzio era lo spazio – o l’anarchia – fra due distanze, i passi che ricordo avevano il tempo di un altro Chopin. E il mio vizio d’essere in anticipo cresceva con te d’Amore lucciole in Inverno. [GRS]

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La parte che soccombe

La parte che soccombe l’incuria del sé è la schiena che resiste sacchi di sogni, illusa contentezza distratta nel tuo fluttuante disegno. La parte che soccombe sono io che mastico avanzi e piatti incrinati con la foga nei ventricoli come se il cuore fosse di un’immensa fame un tavolo imbandito di silenzi. [GRS]

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Sale

Una zolletta disciolta nel calice di un’ombra – ha il peso di un abbraccio in un addio il vento che fiacco galleggia promesse e gabbiani. Spargo parole come sale su cicatrici aperte – nel sole obliquo che trafigge l’iride le trame avvizzite dei vitigni sono solo un’altra immobile siepe.   [GRS]

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