[Gin&Tonic] stream of consciusness
Mille volte
sono morta –
nel vetro di un autunno
chiaro di luci
colorato di jazz
e sapor di cannella,
quando il sole sperso dava ombra ai salici
e le tue mani ricordavano il verde,
ed io
sono morta
al tuo andare e al ronzio dell’alba,
al sangue smesso
al curvarsi del tempo
e al gelsomino che luceva
passi di piano alla finestra,
uno Chopin assopito
nell’angolo a destra del buio –
sono morta ancora
ad ogni schermo nero
ad ogni azzurro spazio,
al mietere farfalle
come di una guerra persa.
Ad ogni curva del viso
ho disegnato
ho aspettato
ho cucito misure di vento
a rattoppare tagli e umori –
Mille volte sono morta
sepolta
ai piedi dei girasoli,
nella dimensione delle onde
a spingere dentro –
sono morta ancora
al vociare fisso,
allo schema sciolto di seta
e alle ossessioni nude
dipinte di mare,
al tuo uscire dopo gli atti
al mio perdere dopo il bianco –
sono morta ancora
al termine della notte,
ho mancato il respiro
a rifiatare la strada –
e ancora ho camminato.
Mille volte
sono morta –
mille volte ancora
(prendendomi le mani)
ho riavuto vita.
[GRS]
quando torno, le poche volte, mi scuserai per questo, torno sempre in questa splendida poesia
dove mi ritrovo e sento il cuore tutto un dolore
che va e torna
che muore e rivive
grazie Gaia