Ricordi di Rose

Ancora il tempo
delle risate,
verrà forse con l’Inverno –
ma sarà Neve ad annebbiare i suoni,
non è nostro
lo scorrere di un tempo
celato al tuo mondo
che mi schiva e mi sotterra.


(E mi ha nascosta,
nell’angolo ultimo
dove nessuna mano giunge casuale).


Velleità d’infinito
spengono i fuochi della ragione,
quando pare accesa la scintilla
di scarne parole regalate.
E fuggono gli attimi
attraverso porte scricchiolanti,
loro che conoscono
il muto valore delle attese…
o la voce rotta degli addii.
Amerò il profumo
del tuo sordo pianoforte,
anche quando di quella rosa
vivranno nude solo le spine.

 

GRS

4 Comments on “Ricordi di Rose”

    • Grazie Eufemia, è una sensazione ricambiata peraltro. ❤
      E si… questo testo mi accorgo che vuol dire molto per me, anche se l'espressione poetica precede largamente le "decisioni" di testa.

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