L’età scarlatta

È finita la Luna,
intorno pioggia vuota.
Così,
lentamente –
si spengono contorni di candele.
Morbida in sussurri
l’acqua dell’infanzia,
scivolano quei tersi fiumi
e nell’età scarlatta
(fortezza di paure)
a pugni protesi rimbombano torrenti
come ragnatele
a corrodere petali accesi.Cortei d’opliti senz’arme
nell’esercito di una regina di rame,
docile disordine
e sul trono –
cocci d’argilla
e bambole di porcellana.
[GRS]
L’ultimo istante di cera viva, la luce calda che muore, i torrenti che rimbombano e subito dopo sono ragnatele, ferme da tanto tempo da riuscire a corrodere petali.Ci sento dentro tutto un mondo pietrificato, come una lenta paralisi che dentro ancora spinge o che ancora conserva le tracce del suo ultimo gesto, a pugni protesi. E, bellissimo quell’esercito di soldati lucenti. La regina di rame, e le bambole di porcellana. C’è tutto un mondo che pulsa e riluce eppure: cocci d’argilla.
Sei sicuramente il mio più attento lettore, Tommaso, spesso i tuoi commenti mi portano analisi che io stessa ho tralasciato.
Grazie. 🙂
C’è un dettaglio significativo, che magari inserirò prossimamente nel post, a proposito di questo componimento e del suo titolo.
In Giapponese (eredità di studi universitari) si usa chiamare “mizuiro jidai” (l’età acquamarina) la prima adolescenza… quella luminosa e ricca e sognante, fatta di delicati fiumi di esperienze lievi ma pregnanti; per me, questa “età color acquamarina” ha lasciato poi spazio (come per molti) agli anni del vivere forte e combattuto, quasi drammatico per qualcuno.
Da questo pensiero di sequenze cromatiche ed emotive nasce in parte questa lirica.
Che intensità, da brividi. Un mondo immobile, dove tutto è come statico ma nello stesso tempo lotta per un ritorno alla vita. Complimenti.
Ciao, Pat
Sei stupenda e questa lirica attraversa il tempo, le stagioni, i ricordi…quell’acqua dell’infanzia è catarsi? Io la leggo così. Mi ci rispecchio in quel che scrivi ed è sempre bellissimo leggerti
Grazie cara… quell’acqua è di vissuto che scorre, leggera nell’infanzia e poi sempre più tumultuosa negli anni che sfuggono.