Eppur cade la neve

Di sole nuovo
s’affinano e s’adornano sentieri.
Eppur cade la neve,
perpetua,
sulle mensole adombrate di polvere
in dimore abbandonate,
di corpi e di animi distanti.
Parli di parole
e ti muovi nei suoni,
sugli arpeggi che muti
hai filato come trame di diamante
attorno alla mia voce,
cuciture come schizzi di nuvole –
ho provato a districarle,
ho provato a spezzarle
e strapparle e tagliarle,
annullarle.
Eppur cade la neve,
ed esse restano…
ed io sciocca
in fondo al vortice le trattengo.
GRS
non c’è sciocchezza, ma tanto amore per la vita e per quella di chi ti sta vicino. Le parole vibrano sempre dentro noi stessi per sentirci veri, autentici, per dare e ricevere, per amare… Poi termina un’altra giornata: a volte tramonta il sole e altre volte cade la neve, insieme alla polvere, ma le parole restano e non si soffiano via… e non si sciolgono.
Molto bella !!!
Restano le parole, quelle che nascono da sensazioni intimamente forti. Grazie mille del bellissimo commento. 🙂