Haikulist.
Caspita, tre mesi senza la conta degli haiku? Recuperiamo… eccoli qui!
[20 giugno]
gli occhi di un bimbo
oltre la recinzione –
un aquilone
[19 giugno]
mio figlio impara
a conoscere il sole –
signor papavero
[15 giugno]
venti di Libia
tace perfino il canto
delle cicale
[25 maggio]
luminosissima
questa notte la luna –
più nero il cielo
[15 maggio]
wandering bees –
not even a dandelion
or a daisy
[13 maggio]
cherry plums –
just one bite
on the outside
[3 maggio]
sparkling ribolla –
all the shades of summer
in my glass
[20 aprile]
così sottili
le prime foglie verdi –
così sottili
[GRS]
Ciao Gaia,
nel commento all’altro articolo sono stato da te invitato a leggere e approfondire la tua poetica haiku in altre pagine, trovando per prima questa, ti dettaglio le mie impressioni:
Il primo haiku (gli occhi di un bimbo) è molto bello e apre la sequenza dei componimenti in modo interessante. Già dal secondo, però, vedo delle “forzature” che non trovano rispondenza con la logica e la peculiarità dello haiku.
L’affermazione verso il papavero, in un’ipotetico dialogo è una “forzatura”, il “vento di libia” è notoriamente chiamato “libeccio”, ma se usavi libeccio il componimento non indirizzava espressamente verso la nazione Libia e il messaggio che volevi trasmettere; tale messaggio, tuttavia, esce decisamente dallo spirito e dalla caratteristica dello haiku, inoltre, il “quì e ora” teoricamente dato dal terzo verso “delle cicale” non regge su quello specifico verso “venti di Libia” e tutto diventa una forzatura.
Nel quarto haiku c’è quel terzo verso (più nero il cielo) che sembra quasi fermare lo haiku in una scontata “consecutio” del primo verso (luminosissima) e blocca (o chiude) tutto il componimento in una “descrittività” che non lascia andare “oltre”.
Dopo aver visitato (dietro tuo invito) un’altra pagina, posso dirti che l’impressione scritta nel mio primo commento (a “New year’s ku”) non è cambiata molto, da una persona che (come tu dici) scrive haiku da anni, ci si aspetta molto di più.
Provo comunque a leggere altre pagine.
Saluti
Tommaso