In fiore.

Ed è così, ti amo.
E come un bocciolo di ciliegio in fiore mi volto al tuo sorriso e di bianco e d’oro mi illumino.
Ma prenditi cura di me. Non farmi appassire, parlami dolcemente e innaffia le mie radici perché crescano forti e radicate nella tua terra. Godi del mio profumo e rendimelo noto, perché solo finché saprò che tu -e tu solo- lo apprezzi mi dedicherò ad esso. I miei petali candidi si tingono di quel piacevole rossore di femminea ingenuità quando mi dedichi anche una sola parola: perciò parlami, e nascerà un corollario di sincere sfumature.
Dimmi ciò che pensi, quel che sogni, cosa desideri. E desidera anche me, oggi come ieri e domani più di adesso… non aver timore di cogliermi, di spezzarmi rubandomi ai miei rami: ho la forza di resistere a pioggia e grandine, e ancor più forte ho la necessità di averti.
Ricordami sempre. Quando siamo vicini nei piccoli gesti che regalano attenzioni, e ancor più quando siamo lontani nelle espressioni di desiderio e dolcezza. Senti la mia mancanza come la nostalgia di casa: così come per me sei la lieve pioggia di primavera che fa sbocciare i miei germogli, io voglio essere per te il profumo irrinunciabile di quella stessa eterna stagione.
Ascoltami. Senti il suono del vento che fa sussurrare i petali e le foglie della mia chioma, ed essa ti racconterà chi sono e cosa mi ha resa tale… perché anche le piccole parole sono a volte grandi traguardi. Sorridi per le mie affermazioni, ma non riderne… una tua verità può essere fondamentale, ma spesso non è di grandi filosofie che si dipinge la vita, bensì di intimi minimi dettagli.
Prenditi cura di me. Non farmi appassire, perché non lascerò che accada. Nell’attimo in cui il mio ultimo germoglio si sarà spento, solo e assetato, e le radici del mio forte tronco si saranno inaridite come la terra dove affondavano… sarà tardi, e i miei semi prenderanno altre strade.
Germoglieranno di nuovo, altrove. Nasceranno nuovi splendidi fiori, più profumati e vividi perché più forti di ieri.
Germoglierò di nuovo, altrove. Per non dover appassire ancora.